Cusano Milanino (MI)
Il 21 dicembre scorso uno sciopero spontaneo, con blocco delle merci, ha bloccato per tutto il giorno la Comedil, azienda che produce gru per cantieri. La motivazione: la mancata assunzione di 5 lavoratori "interinali". I circa 60 operai che hanno incrociato le braccia per difendere i loro 5 compagni licenziati sono stati un significativo messaggio di solidarietà di classe e di compattezza che va anche in parziale controtendenza con il contesto dominante, dove spesso le aziende utilizzano personale somministrato, o in appalto, o immigrato, non solo per incassare maggiori profitti, ma anche per dividere il fronte operaio.
In queste righe vogliamo brevemente ricostruire quella bella giornata di lotta e fare qualche riflessione.
Premessa La Comedil è una società del gruppo statunitense Terex, con sede a Westport, nel Connecticut. Società quotata alla borsa di New York, la Terex è in continua ascesa: una azione vale oggi circa 66 euro e sono continue le acquisizioni internazionali (l'ultima in India). In Italia gli stabilimenti sono due: oltre quello di Cusano, l'altro, che funge anche da sede centrale è quello di Fontanafredda (Pordenone).
Attraverso la Terex Financial Services, la multinazionale USA si occupa anche di finanziamenti e di leasing per l'acquisto delle gru e dei macchinari prodotti. Insomma un vero gigante del capitalismo finanziario e produttivo. Eppure questo gigante pare non possa permettersi di assumere 5 operai dello stabilimento di Cusano.
Peccato che all'inizio le promesse erano d'altro tipo: i 5 operai sono stati assunti in momenti diversi: il primo lavorava dalla fine di marzo, altri due dal 28 di agosto e gli ultimi 2 da ottobre. Alcuni di loro si sono licenziati da contratti a tempo indeterminato in altre aziende (magari più lontane da case e che offrivano, apparentemente, minori garanzie), a tutti il responsabile del personale, Marchetto, aveva fatto le stesse promesse: un mese di prova iniziale da interinali, poi altri 6 mesi con l'agenzia (Adecco) e 6 a tempo determinato; alla fine, assunzione a tempo indeterminato. Anche le mansioni erano diverse: un operaio era alla verniciatura, un altro mulettista, un cablatore della parte elettrica delle gru e due alla linea di produzione.
Qualche piccola avvisaglia gli operai l'avevano avuta quando, dopo il periodo di prova, erano stati rinnovati come interinali per 3 o 2 mesi, ma il "bello" doveva ancora venire...
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