mercoledì 28 maggio 2008

Feste de l’Unità, il nome è tutto

Antonio Padellaro
l'Unità

Le Feste dell’Unità sono le Feste dell’Unità e non basterebbe una intera biblioteca per raccontare, spiegare, esprimere la quantità di sentimenti, di passioni, di valori che questo nome suscita. Ma dire « Festa dell’Unità » è andare oltre il puro significato identitario o politico. È quella cosa li, e non c’è bisogno di aggiungere altro.

Festa dell’Unità è la cosa e il luogo. Anzi, è stato scritto non un luogo fisico ma una dimensione dell’essere. Un nome che definisce se stesso, come avviene per tutti i marchi universalmente riconoscibili, evocativi, e che nessuno si sognerebbe di cambiare.Per questo siamo sicuri di avere mal compreso le indiscrezioni che parlano di un addio alla «Festa dell’Unità», a partire dalla prossima edizione nazionale di Firenze. Ci viene spiegato che il nuovo logo (si parla di «Festa Democratica») e la conseguenza della nascita di un nuovo partito, il Pd, nel quale convivono storie politiche diverse e non più riconducibili ai vecchi ceppi.Siamo altresì convinti che si troverà il modo giusto per far convivere questo e quello, il nuovo e l’antico evitando di cancellare qualcosa che resta comunque nel cuore di milioni di persone.

Lo diciamo sul giornale che si onora di avere dato il nome alle Feste dell’Unità. Ricordando una frase, se non sbagliamo, di Elias Canetti. Che dare un nome alle cose è la più grande e seria consolazione concessa agli umani.

http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=75746