martedì 25 novembre 2008

Morire per mancanza di cibo

Di Mimmia Fresu

Dal Giornale di Sardegna del 25 novembre 2008

La posizione della CEI, a occhio e croce, non è quella del missionario. Cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana: «sospendere idratazione e nutrizione significa sospendere le funzioni vitali di una persona ». Senza esitazione ci siamo sentiti vicini e solidali al significato, che è anche denuncia, di questa frase. Abbiamo associato l’affermazione alle gravi notizie che l’Unicef, quotidianamente, riporta dai Paesi del Corno d'Africa: guerre, stupri, carestia, colera.

In questi giorni, in Congo, un intero popolo è in fuga e vittima di massacri. In Guinea Bissau, ogni mille bambini che nascono, 200 muoiono prima di aver compiuto cinque anni, a causa di malaria, infezioni respiratorie acute e diarrea, il 17% delle donne sopra i 15 anni sono sieropositive e contribuiscono a rendere elevati i tassi di mortalità materna e infantile.

Molti minori sono vittime della tratta di esseri umani, di violenza e abusi. In Etiopia 75.000 bambini hanno bisogno di alimentazione terapeutica contro la malnutrizione, si teme che la popolazione colpita dalla crisi abbia ormai superato i 4,6 milioni.

In Somalia, il numero di persone in stato di emergenza è di 3,2 milioni. In Kenya 1,3 milioni di persone sono in condizioni di insicurezza alimentare e 95.000 bambini sotto i 5 anni sono malnutriti, tra essi 10mila in modo grave. In Eritrea e Uganda, 700mila persone, tra cui 35mila bambini, sono affetti da malnutrizione acuta. ogni giorno in Darfur, a causa di malattie, fame e sete, muoiono 75 bambini sotto i cinque anni.
Invece ci siamo sbagliati. L’affermazione del Cardinale Bagnasco, infatti, non era riferita ai milioni di derelitti della terra, a questa sconfinata umanità che muore disidratata e senza nutrimento.

Lui parlava di Eluana Englaro, la ragazza in coma da 17 anni e che il padre, in tutto questo tempo, rispettando la volontà dichiarata della figlia, ha cercato una giustizia terrena per mettere fine a questa interminabile agonia. Ora la giustizia laica ha riconosciuto a questa ragazza la libertà di staccarsi dallo stato vegetativo. Ed ecco tuonare la Chiesa. I milioni di disperati della terra che muoiono per mancanza di cibo e che, al contrario, vorrebbero vivere, avranno un posto negli spot pubblicitari dell’8 per mille.