lunedì 31 marzo 2008

ebbene sì: palermo è in nigeria

di a. pagliaro,
da Xantology

E dunque Palermo è davvero in Nigeria, come avevo scritto poco dopo le elezioni comunali del 2007:
“Centinaia, probabilmente migliaia, di schede votate fuori dai seggi con un pennarello, voti fotografati coi telefonini, quartieri popolari acquistati a qualche euro a voto. Scrutatori ragazzini minacciati da energumeni, presidenti di seggio che allontanano tutti e contano da soli, voti nulli diventati validi, voti validi diventati nulli, campagna elettorale martellante e intimidatoria fin dentro i seggi, volantini nelle cabine elettorali, fotocopie di schede nelle urne. Sondaggi pubblicati a urne aperte, candidati in tv per l’intero pomeriggio di domenica. Questa è Palermo al voto per il sindaco, anno 2007, quindici anni dopo la morte di Falcone. Palermo prigioniera. Palermo dove tutto va male e la gente vota per una manciata di euro o la promessa di un posto. Dove centodieci autisti di autobus vengono assunti subito prima delle elezioni e che importa se non hanno la patente, importante che abbiano il telefonino con la videocamera”.
Stamattina sono stati arrestati due presidenti di seggio: avrebbero falsificato 580 schede per favorire la lista “Azzurri per Cammarata”. Sono certo: non è un caso isolato. E’ solo l’unico scoperto finora. Diego Cammarata, se ha un po’ di dignità, deve immediatamente dimettersi. Non lo farà, sono sicuro. Leoluca Orlando ha già chiesto che le elezioni siano annullate. Anche questo non avverrà. Tuttavia, il mio appello all’OSCE diventa ancora più importante e prego chiunque abbia a cuore la democrazia di questo Paese di farlo proprio, rilanciarlo, pubblicarlo, scrivere anche lui all’OSCE. Da qui. Non aspettate domani, fatelo ora. Gli osservatori internazionali sono l’ultima speranza.

Articolo originale : http://www.xantology.com/